Marina fatimide

Marina fatimide
Il colore della dinastia fatimide era il bianco, associato con lo Sciismo, in contrapposizione simbolica al nero degli Abbasidi. Bandiere rosse e gialle erano associate al califfo abbaside in persona.[1]
Descrizione generale
Attiva909–1171
NazioneCaliffato fatimide
Battaglie/guerreguerre arabo-bizantine, guerre di espansione del Califfato fatimide e Crociate
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La marina fatimide fu una delle marine islamiche medievali più sviluppate, nonché una delle maggiori potenze militari navali nel Mediterraneo centrale e orientale nel corso dei secoli X-XII.

Come la stessa dinastia fatimide, la sua storia può essere suddivisa in due fasi: il primo periodo, dal 909 circa al 969, in cui i Fatimidi avevano sede in Ifriqiya (odierna Tunisia), e il secondo, che durò fino alla fine della dinastia nel 1171, in cui i Fatimidi avevano sede in Egitto. Nel corso del primo periodo, la marina fu impiegata principalmente nelle frequenti operazioni militari contro i Bizantini in Sicilia e Italia meridionale, dove i Fatimidi conseguirono alterni successi, nonché nei tentativi inizialmente fallimentari di sottrarre l'Egitto agli Abbasidi e i fugaci scontri con il Califfato di Cordova retto dagli Umayyadi.

Nei primi decenni successivi alla definitiva conquista fatimide dell'Egitto nel 969, la principale minaccia navale continuò a essere costituita dai Bizantini, ma le guerre venivano condotte prevalentemente via terra per il controllo della Siria, e le operazioni navali erano limitate al mantenimento del controllo fatimide sulle città costiere del Levante. I conflitti con i Bizantini cessarono dopo il 1000 con una serie di tregue, e la marina acquisì maggiore importanza con l'arrivo dei Crociati nella Terra santa alla fine dell'XI secolo.

Malgrado fosse ben equipaggiata, e si trattasse di una delle poche marine in attività all'epoca, una combinazione di fattori tecnologici e geografici impedirono alla marina fatimide di assicurarsi il controllo dei mari o di interrompere le linee di comunicazione marittime tra i Crociati e l'Europa Occidentale. I Fatimidi conservarono una marina consistente fin quasi alla fine della dinastia, ma gran parte della flotta andò in fiamme insieme al suo grande arsenale nel corso della distruzione di Fustat nel 1169.

  1. ^ Hathaway 2012, p. 97.

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